Senzatetto: come trattare i casi urgenti?

Fabio Canevascini

Fabio Canevascini

10 dicembre 2012 / 302.12

TESTO DELL’INTERROGAZIONE

Senzatetto: come trattare i casi urgenti?

Nell’inverno 2011/2012 il Consiglio di Stato ha rinunciato ad aprire un Centro di prima accoglienza per i senzatetto, ritenendolo superfluo a causa del numero contenuto di richieste degli anni precedenti.

Per i casi urgenti è stato messo a disposizione un numero telefonico d’emergenza attraverso il quale garantire assistenza a chi ne ha realmente bisogno.

Durante l’inverno scorso il numero telefonico è stato poco utilizzato, spesso, però, da un ristretto numero di enti. Lo stesso è stato infatti comunicato (verosimilmente tramite e-mail) a pochi addetti ai lavori e sembra che gli operatori sociali presenti sul territorio e diversi altri enti privati non fossero a conoscenza di questo servizio.

L’esempio di una madre svizzera, con tre figli minorenni, che ha dovuto trascorrere il periodo natalizio (23.12.2011 al 02.01.2012) in auto a Bellinzona con i propri ragazzi per una serie di ‘’disguidi amministrativi” prima di trovare un appartamento adeguato è noto a tutti.

Per parlare dei tempi più recenti, è un dato di fatto che sempre più persone provenienti dai Paesi europei, vittime dell’attuale bruciante crisi economica, giungono in Svizzera. Le stesse arrivano nel nostro paese alla ricerca disperata di un’opportunità di lavoro e per poter ritornare a progettare – se non con tranquillità, almeno con un pizzico di serenità, per sé e per i propri figli – il futuro prossimo. Molte di queste persone (singoli individui e famiglie intere) sono presenti oggi anche sul territorio ticinese.

Il Consiglio di Stato è tenuto ad operare per la sicurezza di tutte le persone presenti sul proprio territorio, indipendentemente dalla loro provenienza, dal loro statuto e dalla loro situazione sociale, senza eccezioni di sorta né distinguo.

Pur essendo la cittadinanza confrontata a queste situazioni di emergenza (il problema dei senzatetto riguarda tutta la popolazione, poiché il problema è anche di tipo morale e quindi collettivo), lo scorso anno il Consiglio di Stato non ha ritenuto necessario riaprire il centro invernale di accoglienza ubicato a Lumino. Questa decisione non ha certo permesso di tentare di risolvere il problema, se non in maniera definitiva, nemmeno in modo parziale.

Con la presente, i sottoscritti auspicano quindi che un segnale concreto di assunzione di responsabilità da parte della collettività venga dato in modo chiaro e convincente. In particolare i sottoscritti auspicano che il suddetto numero d’emergenza venga maggiormente reso noto e pubblicizzato non solo tra i pochi addetti ai lavori, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti come quello summenzionato ma soprattutto per evitare tragici episodi come quello che ha visto protagonista una famiglia dell’Ecuador 2008.

Con la presente vi sottoponiamo le seguenti domande:

  1. Per quali motivi il Consiglio di Stato ritiene ancora non necessaria l’apertura di un centro che possa ospitare i cittadini provenienti da altre regioni d’Europa e che stanno attraversando un momento di oggettiva difficoltà?
  2. In quale misura il Consiglio di Stato ha monitorato le fluttuazioni (arrivi e partenze) di cittadini in situazione di emergenza che potrebbero necessitare di misure legate all’alloggio di emergenza?
  3. Esistono dati relativi ai bisogni di alloggio di persone in difficoltà?
  4. In quale modo, se il centro di pronta accoglienza non sarà aperto, il Consiglio di Stato ritiene di poter far fronte a dette situazioni di emergenza?
  5. Il Consiglio di Stato è tutt’ora dell’avviso che un semplice numero di telefono d’emergenza sia sufficiente?
  6. Se sì, sulla scorta della passata esperienza (ristretto numero di utenti, comunicazione per il tramite di mail), come prevede il Consiglio di Stato, per l’inverno 2012-2013, di organizzare campagne o azioni di pubblicizzazione agli addetti ai lavori (intesi come enti, associazioni, operatori sociali e alla popolazione) di detto numero di emergenza attraverso altri canali (quali ad esempio i giornali, la radio, la televisione o il web)?

Fabio Canevascini
Cavalli – Corti – Kandemir Bordoli –
Malacrida – Marcozzi – Mariolini

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