Durante le loro attività lavorative, i genitori hanno bisogno di strutture diurne e complementari alla scuola a cui poter affidare i propri figli con fiducia. Le famiglie hanno bisogno di sostegno. Troppe madri rinunciano al lavoro perché non hanno qualcuno che le aiuti con i bambini. Troppe coppie fanno i salti mortali ogni giorno per conciliare famiglia e impiego.
In una società moderna e civile come la nostra, questo non è più accettabile.
Il 3 marzo 2013 saremo chiamati a votare proprio su questo, sulla possibilità di fornire aiuto e sostegno alle nostre famiglie. La votazione riguarderà un nuovo articolo costituzionale che permetterà alle persone di conciliare famiglia e lavoro. Concretamente, i Cantoni avranno il compito di fornire strutture in cui giovani e bambini possano trascorrere il tempo libero insieme mentre mamma e papà lavorano.
Questa è un’iniziativa estranea a “statalizzazioni famigliari”, estraneo a uno “Stato che vuole fare il genitore”. La proposta è un aiuto che, se le famiglie decideranno di accettare, servirà solo a sostenerle nella vita di tutti i giorni. Ciascuno sarà libero di decidere se usufruire o meno delle future strutture.
Questa novità in campo costituzionale è fondamentale, perché le persone hanno bisogno di lavorare e l’economia Svizzera ha bisogno di lavoratori. Però lavorare diventa problematico se si è al contempo un genitore privo di aiuto con bambini e i ragazzi. Le persone necessitano quindi di un sostegno per poter continuare la loro professione anche nei panni di mamma e papà. Così come ne ha bisogno la nostra economia, per evitare perdite in termini di gettito fiscale e di contributo alle assicurazioni sociali. Inoltre, se la gente non lavora, i soldi investiti dallo Stato per la sua formazione vanno in fumo. E se le persone rinunciano ad avere figli per mantenere l’impiego, allora non possiamo più definirci una società civile.
Vogliamo fornire l’opportunità alle persone di conciliare famiglia e lavoro. Vogliamo fare in modo che entrambi i genitori possano lavorare, potendo così contare su entrate economiche più consistenti. Vogliamo che le madri o i papà soli abbiano un aiuto, un sostengo. Vogliamo che i nostri figli abbiano la possibilità di trovarsi con i propri coetanei, dopo la scuola, in luoghi sorvegliati e sicuri. Vogliamo che la nostra economia ne benefici e che vengano generati nuovi posti di lavoro – 120’000 le richieste insoddisfatte di assistenza alle famiglie, in Svizzera.
Abbiamo bisogno di questa novità in merito alla politica famigliare, che è l’unico ambito politico-sociale privo di precauzioni in campo costituzionale. Abbiamo bisogno di uno Stato che ci sia amico e che ci sostenga. Per il nostro presente e per il nostro futuro. Per una società degna di essere definita civile. Per le famiglie e per l’economia di tutta la Svizzera.
Fabio Canevascini, Deputato del PS in Gran Consiglio