I bonus milionari recepiti dai manager delle società quotate in Borsa devono finire. Sono premi ricevuti sempre e comunque: ancora prima di aver cominciato a lavorare e anche in caso di licenziamento. In pratica non lavori e guadagni milioni, combini un disastro economico e guadagni milioni, tagli migliaia di posti di lavori e… guadagni comunque milioni. La responsabilità personale, il merito, le capacità e l’impegno, nonostante la sbandierata meritocrazia neoliberista, per i manager non esistono proprio.
A distribuire questo incredibile ammontare di soldi sono i consigli di amministrazione e di direzione delle società quotate in Borsa. Gli azionisti investono e i dipendenti dei piani alti decidono come distribuirsi i guadagni. E gli azionisti non possono farci niente. Le persone perdono il lavoro, i manager guadagnano milioni e gli azionisti possono solo restare con le mani in mano. Loro, che sono i veri proprietari delle aziende, non hanno voce in capitolo.
Perciò questo sono le retribuzioni abusive: una minaccia al benessere economico delle cittadine e dei cittadini, posti di lavoro tagliati, milioni a pochi privilegiati e le briciole per tutti gli altri.
Il 3 marzo potremo porre fine a tutto questo approvando l’iniziativa Minder contro le retribuzioni abusive. Potremo chiudere il capitolo dei bonus milionari, permettendo agli azionisti di accordarsi sui propri risparmi e ai dipendenti di conservare con più sicurezza e tranquillità il proprio impiego. Potremo compiere un altro passo verso quell’equità sociale indispensabile per la giustizia e la civiltà nel nostro Paese.
Non si tratta di indebolire l’economia Svizzera e nemmeno di renderla meno attrattiva. Si tratta invece di evitare che cifre da capogiro siano elargite senza motivazioni consistenti, a discapito degli stessi azionisti per cui operano i manager e degli stessi dipendenti che ogni giorno permettono alle società quotate in Borsa di vivere e svilupparsi.
Vogliamo che ci siano giustizia ed equità. Vogliamo che si rispettino i capisaldi della società civile come la garanzia dell’impiego e la giusta retribuzione. Vogliamo che gli interessi egoistici e incontenibili degli alti dirigenti possano finalmente avere termine. Per una Svizzera più giusta, un azionariato più tranquillo e dei lavoratori più sicuri.
Vogliamo un bonus per tutti.
Fabio Canevascini, deputato del PS in Gran Consiglio